La laica liturgia del 25 aprile contempla la facile polemica tra chi malvolentieri parla di fascismo e chi solo di questo riesce a parlare: facile in quanto necessitante di molti slogan e nessuna cultura, molta teoria e nessuna pratica della libertà. Quest’anno governano i reticenti, i cui ministri del Made in Italy e Pubblica istruzione bene hanno pensato di annacquare la ricorrenza abbinandole i festeggiamenti della vittoriosa terza guerra punica, conclusasi con la distruzione di Cartagine, già sita dalle parti dell’attuale Tunisia. Il cui ambasciatore in Roma ha fatto puntualmente pervenire una formale nota di protesta per la scelta offensiva e divisiva. Sul fronte interno, piccato anche il Ministro del Sport, sponsor, meno divisivamente, dell’abbinamento con l’ultima vittoria italiana ai campionati mondiali di calcio, da lui mai cavalcata.
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